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Blog del Fondatore

Amicizia, pietà e intelligenza

È già la seconda volta che entriamo nel periodo degli esami, appesantiti dalla drammaticità dei tempi di guerra. Occorre dunque aiutarci a vivere intelligentemente questa ulteriore fatica. Ciò significa intus-legere, ovvero guardare in profondità il reale, tutto il reale, affidando a Dio la propria speranza. Allora anche le feste di fine anno degli studenti possono diventare momenti di amicizia vera, momenti in cui i cibi o pietanze diventano qualcosa di legato alla pietas: cibi consumati con gratitudine e rispetto reciproco.

Al servizio dell’evangelizzazione

Nella drammaticità dei tempi di guerra in cui viviamo viene spontaneo al cristiano meditare sulla frase evangelica «Le potenze degli inferi non prevarranno» (Mt 16,18). Ricordarsela, impararla a memoria, significa però riportare al cuore, assaporare, gustare e custodire nel cuore, un’altra verità evangelica, riaffermata dal Concilio Vaticano II come fonte di speranza e responsabilità personale: «In realtà solamente nel Verbo incarnato trova luce il mistero dell’uomo!» (GS n.22) È questa luce che deve guidare sempre il nostro lavoro, il nostro studio, le nostre ricerche.

Contro la discordia e per la pace

Quest’anno la ripresa della vita accademica al nostro Istituto DiReCom è diversa da tutte le altre volte. Tutti abbiamo intuito che la guerra in Ucraina sarà lunga e incisiva in ogni settore della società civile. Si tratta di un vero e proprio evento epocale. Anche nel dialogo interreligioso ed ecumenico ci saranno conseguenze. La collaborazione fra Stati e Chiese, Stati e Religioni ovunque non potrà più essere considerata come acquisita.

Perciò facciamo nostro responsabilmente in tutti i nostri percorsi di studio il monito di San Nicolao di Flüe, Patrono della Svizzera:

Giornata di digiuno per la pace

Mentre la natura già si veste di una nuova primavera, la vecchia e fragile Europa sembra ancora una volta soccombere all’insensatezza della violenza e della guerra. Da parte di ognuno di noi una sola risposta è possibile: pregare e digiunare per la pace! Lo dichiara Papa Francesco proclamando il Mercoledì delle Ceneri “Giornata di digiuno per la pace”.

Promuovere un cammino di conoscenza

Normalmente nella pagina web mi rivolgo agli studenti dell’Istituto DiReCom. Sono sicuro che però non me ne vorranno se questa volta, all’inizio di un nuovo Avvento, mi rivolgo innanzitutto ai docenti. Insegnare non è facile, ma estremamente importante. Non è nemmeno una cosa da “intellettuali”, perché nel latino volgare “insignare” deriva da “signum” e significa perciò introdurre, meglio indicare il cammino da compiere per giungere a cogliere il contenuto del segno.

Rimuovete la tristezza!

No, carissimi studenti e docenti dell’Istituto DiReCom: la pandemia non è ancora superata e ci condiziona sempre! Aiutiamoci perciò a far nostra la verità di quanto leggiamo oggi nella vita di Santa Edvige, la santa preferita da San Giovanni Paolo II: coloro che sono chiamati a edificare la Chiesa nel mondo devono essere come pietre rifinite a colpi di contrarietà. Ci vuole perciò pazienza, la virtù dei forti come insegnava San Tommaso d’Aquino, perché la pazienza rimuove la tristezza e fa progredire sulla via del bene.

Grazie!

Non me ne vogliano docenti e studenti se alla fine del semestre primaverile 2021 mi limito ad augurare loro: buoni esami! Oggi, a prevalere è il sentimento di gratitudine verso collaboratrici e collaboratori dell’Istituto: un team fantastico! La pandemia ha raddoppiato il loro lavoro, ma la loro benevolenza è rimasta intatta. Il sentimento di gratitudine si lega così, in modo ancor più profondo e vero, alla consapevolezza di aver ricevuto una grazia. Una grazia che fa ben sperare anche per il futuro; anzi è già ora l’inizio di una vita rinnovata.

Esami e maturità umana

Tra breve termineranno i corsi e inizieranno gli esami. Ci si avvicina così al “compimento” di un altro semestre segnato dalle difficoltà causate dalla pandemia. Tutti, più o meno direttamente, ne abbiamo sofferto! Occorre però guardare avanti con la speranza certa di arrivare al “compimento” di ogni cosa. Il vero “compimento” non è né perfezionismo, né moralismo, bensì frutto di maturità umana. Del resto il termine greco usato dai Vangeli per i “perfetti” è “teleioi”, ossia coloro che raggiungono l’obiettivo, lo scopo della vita.
Dunque a tutti dico: Forza!

Un invito pressante «… dalla Piana di Ur»

Siamo ormai a semestre primaverile inoltrato. L’Istituto, sia pure solo parzialmente e a fatica, nel rispetto delle rigorose norme sanitarie imposte dalla pandemia, è tornato a essere la nostra “casa” accademica. Facciamo dunque nostro l’invito pressante che Papa Francesco ha rivolto anche a noi: «Ogni casa viene costruita da qualcuno; ma Colui che ha costruito tutto è Dio» (Eb 3,4). Lo ha fatto a partire dal “luogo benedetto”, dalla “Piana di Ur” da cui è partito Abramo!

«Si ode già …»

A quaranta giorni dalla nascita di Gesù, nulla, assolutamente nulla lasciava presagire che Lui sarebbe stato il Salvatore. Eppure il vecchio Simeone nell'accoglierlo esclama: «I miei occhi hanno visto la Tua Salvezza, Signore!» (Lc 2,30). Molti secoli prima di lui, nel pieno di una terribile siccità, il grande profeta Elia esclama: «Si ode già il rumore della pioggia!» (1Re 18,41). E noi?

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