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Blog del Fondatore

“Ordo non est substantia sed relatio”

Nel corso del 2024 ricorre il 750° anniversario della morte di San Tommaso d’ Aquino, il più grande teologo cristiano. Cosa c’entra questa ricorrenza con lo studio del diritto canonico e diritto delle religioni promosso dall’ Istituto DiReCom? Semplice: se gli sforzi contemporanei di riportare al centro di ogni sistema giuridico la dignità della persona umana sono autentici, allora difficilmente potranno prescindere dalla geniale sintesi fatta dall’Aquinate dell’ontologia relazionale aristotelica: “Ordo non est substantia sed relatio”!

Un quadro di riferimento: stabile e dinamico

Nel mese di settembre di 175 anni fa veniva varata la Costituzione Federale e così la Svizzera diventava la prima democrazia stabile in Europa. Una costituzione dinamica, capace di adattarsi ai tempi attraverso le iniziative del Popolo e dei Cantoni. Una costituzione che concede poco o nulla al centralismo statale, valorizzando invece le minoranze al suo interno e la neutralità verso l’esterno. Una costituzione autorevole anche per sistemi giuridici non statuali.

Amicizia, pietà e intelligenza

È già la seconda volta che entriamo nel periodo degli esami, appesantiti dalla drammaticità dei tempi di guerra. Occorre dunque aiutarci a vivere intelligentemente questa ulteriore fatica. Ciò significa intus-legere, ovvero guardare in profondità il reale, tutto il reale, affidando a Dio la propria speranza. Allora anche le feste di fine anno degli studenti possono diventare momenti di amicizia vera, momenti in cui i cibi o pietanze diventano qualcosa di legato alla pietas: cibi consumati con gratitudine e rispetto reciproco.

Al servizio dell’evangelizzazione

Nella drammaticità dei tempi di guerra in cui viviamo viene spontaneo al cristiano meditare sulla frase evangelica «Le potenze degli inferi non prevarranno» (Mt 16,18). Ricordarsela, impararla a memoria, significa però riportare al cuore, assaporare, gustare e custodire nel cuore, un’altra verità evangelica, riaffermata dal Concilio Vaticano II come fonte di speranza e responsabilità personale: «In realtà solamente nel Verbo incarnato trova luce il mistero dell’uomo!» (GS n.22) È questa luce che deve guidare sempre il nostro lavoro, il nostro studio, le nostre ricerche.

Contro la discordia e per la pace

Quest’anno la ripresa della vita accademica al nostro Istituto DiReCom è diversa da tutte le altre volte. Tutti abbiamo intuito che la guerra in Ucraina sarà lunga e incisiva in ogni settore della società civile. Si tratta di un vero e proprio evento epocale. Anche nel dialogo interreligioso ed ecumenico ci saranno conseguenze. La collaborazione fra Stati e Chiese, Stati e Religioni ovunque non potrà più essere considerata come acquisita.

Perciò facciamo nostro responsabilmente in tutti i nostri percorsi di studio il monito di San Nicolao di Flüe, Patrono della Svizzera:

Giornata di digiuno per la pace

Mentre la natura già si veste di una nuova primavera, la vecchia e fragile Europa sembra ancora una volta soccombere all’insensatezza della violenza e della guerra. Da parte di ognuno di noi una sola risposta è possibile: pregare e digiunare per la pace! Lo dichiara Papa Francesco proclamando il Mercoledì delle Ceneri “Giornata di digiuno per la pace”.

Promuovere un cammino di conoscenza

Normalmente nella pagina web mi rivolgo agli studenti dell’Istituto DiReCom. Sono sicuro che però non me ne vorranno se questa volta, all’inizio di un nuovo Avvento, mi rivolgo innanzitutto ai docenti. Insegnare non è facile, ma estremamente importante. Non è nemmeno una cosa da “intellettuali”, perché nel latino volgare “insignare” deriva da “signum” e significa perciò introdurre, meglio indicare il cammino da compiere per giungere a cogliere il contenuto del segno.

Rimuovete la tristezza!

No, carissimi studenti e docenti dell’Istituto DiReCom: la pandemia non è ancora superata e ci condiziona sempre! Aiutiamoci perciò a far nostra la verità di quanto leggiamo oggi nella vita di Santa Edvige, la santa preferita da San Giovanni Paolo II: coloro che sono chiamati a edificare la Chiesa nel mondo devono essere come pietre rifinite a colpi di contrarietà. Ci vuole perciò pazienza, la virtù dei forti come insegnava San Tommaso d’Aquino, perché la pazienza rimuove la tristezza e fa progredire sulla via del bene.

Grazie!

Non me ne vogliano docenti e studenti se alla fine del semestre primaverile 2021 mi limito ad augurare loro: buoni esami! Oggi, a prevalere è il sentimento di gratitudine verso collaboratrici e collaboratori dell’Istituto: un team fantastico! La pandemia ha raddoppiato il loro lavoro, ma la loro benevolenza è rimasta intatta. Il sentimento di gratitudine si lega così, in modo ancor più profondo e vero, alla consapevolezza di aver ricevuto una grazia. Una grazia che fa ben sperare anche per il futuro; anzi è già ora l’inizio di una vita rinnovata.

Esami e maturità umana

Tra breve termineranno i corsi e inizieranno gli esami. Ci si avvicina così al “compimento” di un altro semestre segnato dalle difficoltà causate dalla pandemia. Tutti, più o meno direttamente, ne abbiamo sofferto! Occorre però guardare avanti con la speranza certa di arrivare al “compimento” di ogni cosa. Il vero “compimento” non è né perfezionismo, né moralismo, bensì frutto di maturità umana. Del resto il termine greco usato dai Vangeli per i “perfetti” è “teleioi”, ossia coloro che raggiungono l’obiettivo, lo scopo della vita.
Dunque a tutti dico: Forza!

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